Il locale vuole trasmettere a chi entra un forte collegamento con la tradizione della terra siciliana, una sensazione di un ambiente naturale e riconoscibile. 

I progettisti hanno proceduto lavorando per fasi: inizialmente con una sottrazione di tutto quello che non andava come ad esempio l’arredo esistente ed il sistema dei controsoffitti, realizzati senza alcun legame con tutto il resto dell’arredo. A questa prima fase si è succeduta quella del mantenimento di ciò che di buono era presente: i progettisti hanno infatti constatato, soprattutto nell’ottica di un sano contenimento dei costi, che tutte le vetrine esistenti per l’esposizione dei prodotti erano ancora perfettamente funzionanti, era solo necessario dare una nuova veste ed integrarle in un arredo di nuova concezione.

L’ultima fase è stata quella di aggiungere i nuovi elementi ad integrazione e completamento con quello che si era mantenuto; il pane e i vari prodotti vengono esposti, oltre che nelle vetrine, anche in appositi contenitori, disegnati dallo studio AB Architetti e che rimandano alla “maidda siciliana”, antico manufatto in legno che le donne usavano per impastare la pasta e il pane.

Listelli di legno in rovere chiaro, posizionati in alcune parti del locale, si collegano invece alla verticalità dettata dalla spiga del grano.